La collaborazione tra le Facoltà Teologiche per promuovere la qualità degli insegnamenti e della ricerca.
Si tratta di un percorso non semplice, data la singolarità situazione italiana in cui sono presenti alla trattativa oltre alla Conferenza Episcopale nazionale ed il MIUR, anche Segreteria di Stato, e che oltre al tipo di riconoscimento che prevedeva il Concordato del 1984.
Una delle chiavi dell’accreditamento della ricerca teologica condotta in una comunità accademica come quella di una Facoltà teologica, indipendente o inserita nel contesto di una università, è la capacità di intessere relazioni anche con altri istituti analoghi in Italia e nel mondo, per uno scambio effettivo di studenti e docenti che va oltre lo specifico linguistico in una chiave rafforzata di grande collaborazione, seppure nelle rispettiva autonomia.
In tale contesto, la FTIC ha firmato recentemente a Breslavia (Wrocław) il quarto accordo di collaborazione e di scambio di docenti e studenti, nonché di programmi di ricerca comuni, con la Pontificia Facoltà Teologica della città che nel 2016 sarà capitale europea della cultura.
L’accordo con Breslavia segue quelli con Cracovia e Lublino (entrambe le Università, riconosciute dallo stato, sono intitolate a Giovanni Paolo II), con Poznań (Università Adam Mickiewicz), in attesa del perfezionamento di un quinto accordo con un’istituto polacco: quello con l’università di Varsavia, l’università statale Stefan Wyszynsky.
Quest’anno significativamente un docente di Cracovia terrà un corso alla FTIC, che avrà anche un docente invitato proveniente da Varsavia. In questo caso la lingua di insegnamento sarà l’italiano, favorita dalla formazione italiana (nello specifico romana) degli stessi docenti.
Come si evince quella polacca è al pari di altre realtà europee (come Austria e Germania) un mondo a parte, dove la teologia è ammessa a pieno titolo nel numero delle facoltà riconosciute e sostenute dallo stato, sebbene con modalità diverse a seconda delle situazioni geografiche. Anche qui è interessante la chiave linguistica: lo stato polacco finanzia infatti le riviste degli istituti teologici a patto che si aprano a lingue come l’inglese, il francese e anche l’italiano.
L’italiano, sia detto in parentesi, è la quarta lingua maggiormente insegnata nel mondo (dopo le “lingue inglesi” – ossia l’inglese come lingua franca –, il cinese, lo spagnolo), che ha i suoi punti di forza nelle sue espressioni di successo (dal cibo, alla moda, alla musica, alle Ferrari!) e uno sponsor d’eccezione come papa Francesco.
Ritornando alla facoltà di Breslavia fu esclusa dal numero delle facoltà dell’università statale dopo il II conflitto mondiale, anche se nel 2004 ottenne nuovamente il riconoscimento statale. Per la sua storia e il suo prestigio il decano della medesima facoltà (corrispondente al preside di una facoltà teologica in Italia) conserva il titolo di Rettore, attualmente il prof. Włodzimierz Wołyniec, e il consiglio della stessa istituzione è denominato “senato accademico”. Si tratta una facoltà che ha attualmente circa 700 studenti. Nella sua sede, collocata accanto alla Cattedrale della città, in una splendida posizione lungo il fiume Odra (Oder in tedesco), è in costruzione il nuovo edificio della biblioteca, progettato con criteri ultra avanzati caratterizzati da una tecnologia raffinata, che conterrà circa cinquecentomila (!) volumi, in larga parte “a scaffale aperto”. Il rettore ha posto la firma insieme al prorettore per le relazioni internazionali, prof. Sławomir Jan Stasiak, e alle autorità accademiche della FTIC: il preside e il segretario generale uscente.
Accordi sono stabiliti infine anche con l’Istituto Universitario Sophia di Loppiano per l’assegnazione di diplomi congiunti di dottorato.