Andrea Drigani nella circostanza del 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, rammenta che il loro fondamento va ricercato nel diritto divino naturale a partire dall’insegnamento di San Tommaso d’Aquino, ribadito nella dottrina di San Giovanni XXIII. Francesco Romano presenta la Lettera «Placuit Deo» pubblicata, con l’approvazione del Papa, dalla Congregazione per la Dottrina della Fede per richiamare due errori, sempre antichi e sempre nuovi, quelli del pelagianesimo e dello gnosticismo. Giovanni Campanella con il libro di Suor Paola Resta invita a riflettere sul dolore con l’aiuto di alcuni passi del Vangelo, dove le domande di Dio si intrecciano con le domande degli uomini. Dario Chiapetti introduce alla Liturgia Bizantina della Veglia Pasquale, dove, tra l’altro appare il significato del Battesimo non come annichilimento della morte, ma come superamento verso un altro modo di esistere: quello personale e comunionale della Trinità. Francesco Vermigli dalla visita di Papa Francesco a San Giovanni Rotondo fa emergere i quattro snodi della vita di San Pio da Pietrelcina: la preghiera, la «piccolezza», la cura amorevole per le sofferenze fisiche e spirituali, la comunione e la fedeltà alla Chiesa. Gianni Cioli fa memoria di Paolo VI, nel quarantennale della morte e nell’imminenza della sua canonizzazione, con gli scritti del cardinale Carlo Maria Martini, suo successore nella cattedra di Sant’Ambrogio, che lo indicava come «uomo di chiesa», «uomo del Concilio», «uomo della luce». Alessandro Clemenzia illustra il recente Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, approvato da Papa, col quale si introduce nel Calendario Romano la memoria liturgica obbligatoria della «Beata Vergine Maria Madre della Chiesa», nell’intento di promuovere una sana devozione per favorire la crescita del senso materno della Chiesa. Leonardo Salutati fa presente, tenendo conto dell’Enciclica «Laudato si’», che la politica non deve essere condannata, bensì rinnovata, attraverso un metodo che si fondi su tre elementi: il dialogo, l’ascolto, il coraggio. Mario Alexis Portella svolge alcune considerazioni su una grave disfunzione dei sistemi democratici: il ruolo soverchiante della «personalizzazione» dei capi di Stato, che prelude il formarsi di una «democrazia autoritaria», secondo quanto già indicava il Beato Paolo VI. Carlo Parenti con l’aiuto del volume di Maurizio Renzini, ricorda Thomas Merton, nel 50° anniversario della scomparsa, un personaggio fondamentale per la mistica cristiana, la vita contemplativa, il rinnovamento monastico, il confronto con le religioni, la condizione intima dell’uomo. Carlo Nardi si sofferma sull’esperienza gioiosa del perdono e della penitenza che sono uno dei grandi frutti della Pasqua di Resurrezione. Stefano Liccioli per affrontare in modo concreto le devastazioni prodotte dalla «cultura della scarto», propone un’esperienza scolastica di riflessione intorno alle tre fragilità della vecchiaia, della malattia e della povertà. Antonio Lovascio dinanzi alle vicende di «Facebook», annota che quest’ultime non devono portare ad una demonizzazione di Internet e dei nuovi «media», ma ad un rinnovato impegno etico, per tutti gli operatori del settore, circa la comunicazione della verità, attraverso la verifica delle fonti. Giovanni Pallanti recensisce il saggio storico di Fabrizio Fabbrini sulla Rivoluzione Francese dal 1789 alla morte di Luigi XVI nel 1793, uno studio alla ricerca della verità, al di là delle ideologie, che tiene conto anche degli scritti di Alessandro Manzoni. Stefano Tarocchi circa l’uso liturgico della pericope evangelica di Marco sulla Resurrezione osserva come uno strano «timore» nella scelta dei testi rischia di non far percepire pienamente il messaggio del Cristo Risorto.