«Maria madre della Chiesa»
di Alessandro Clemenzia • Il giorno 11 febbraio 2018, quasi inaspettatamente, la Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti ha disposto nel Calendario Romano Generale l’iscrizione della memoria della “Beata Vergine Maria madre della Chiesa”.
Un altro elemento da sottolineare è che tale titolo è stato inserito nel Calendario romano, non tra le solennità (come, ad esempio, l’Immacolata Concezione) o tra le feste (come la Natività), ma tra le memorie universali obbligatorie.
Al di là della storia, e dunque del percorso attraverso cui si è giunti al presente Decreto, è importante rilevare come la liturgia, luogo teologico per eccellenza in cui Dio continua nella storia a dire e a dare Se stesso all’uomo, abbia finalmente accolto quanto la Chiesa, già da secoli, credeva.
Ultimo e significativo elemento da sottolineare è che tale memoria mariana sia stata inserita nel Calendario romano il lunedì dopo Pentecoste, evento che ha un carattere contemporaneamente cristologico, pneumatologico ed ecclesiologico. Così commenta questa scelta il Cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti: «È evidente il nesso tra la vitalità della Chiesa della Pentecoste e la sollecitudine materna di Maria nei suoi confronti».