Educare i giovani a combattere la cultura dello scarto

evangelii-gaudiumdi Stefano Liccioli • «Si considera l’essere umano in se stesso come un bene di consumo, che si può usare e poi gettare. Abbiamo dato inizio alla cultura dello “scarto” che, addirittura, viene promossa. Non si tratta più semplicemente del fenomeno dello sfruttamento e dell’oppressione, ma di qualcosa di nuovo: con l’esclusione resta colpita, nella sua stessa radice, l’appartenenza alla società in cui si vive, dal momento che in essa non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì si sta fuori. Gli esclusi non sono “sfruttati” ma rifiuti, “avanzi”» (EG 53).

Abbiamo in questi giorni meditato la passione e morte di Gesù il quale ci ha salvato proprio attraverso la croce, mediante cioé una situazione di massima debolezza.