L’Informazione di guerra, tra coraggio e propaganda

Nonostante le mille difficoltà, ce l’hanno fatta comunque ad essere testimoni diretti dei momenti salienti della Resistenza ucraina, delle atrocità commesse dai soldati russi a Bucha, dell’assedio alla città martire di Mariupol (simile a quello storico di Sarajevo) rasa al suolo come Zaporizhzhia e importanti centri e villaggi del Donbass, terra di conquista, insieme alla Crimea, dello zar Putin che non risparmia missili nemmeno a Odessa, Leopoli, a Kiev addirittura durante la visita della delegazione Onu.

Sul lungo fiume della capitale ci hanno colpito gli autobus gialli messi di traverso in mezzo alla strada e i copertoni di pneumatici per diminuire la larghezza delle carreggiate per quando dovessero arrivare i carri dell’invasore. Sequenze simili ad altri piani di difesa allestiti un po’ dovunque in un territorio fino a pochi mesi fa chiamato “il granaio d’Europa”, che ora ha assunto un aspetto spettrale. Pur navigando a vista dov’è permesso arrivare, i nostri inviati ed inviate di guerra hanno saputo mostrarci con efficacia congiunta a delicatezza i volti e la forza delle donne di Irpin, il loro coraggio tra la disperazione degli sfollati, a pochi passi da quello che viene chiamato il punto “di contatto”, appena prima del fronte di combattimento.