I magi e l’unità dei cristiani

Il cammino è l’esperienza più propria di quel Popolo di Dio che si muove nella storia, dinamica che il termine “sinodalità”, tanto usato in questi ultimi anni, vuole descrivere. Di fronte all’impazienza di chi vuole vedere subito i frutti dei propri sforzi ecumenici, il Papa ricorda che l’unità, quella ardentemente auspicata da Gesù nella sua preghiera, in cui ha chiesto al Padre «che tutti siano una sola cosa» (Gv 17,21), è un dono verso il quale ci si può solo incamminare, e non un oggetto da afferrare e manomettere.

Tre sono le tappe illustrate da Francesco di quell’itinerario attraversato dai Magi: (1) comincia da oriente, (2) passa attraverso Gerusalemme e (3) raggiunge Betlemme.

Partire da oriente, luogo in cui nasce quotidianamente la luce solare, ci mostra come il desiderio dei Magi li spinga a non accontentarsi del già conosciuto, del già ottenuto, e li muova a imbattersi in un viaggio sconosciuto, che può essere iniziato unicamente da chi è animato «dall’inquietudine della ricerca di Dio». Questa è la prima tappa illustrata dal Papa, quella di non farsi abbagliare dalle tante luci che ci circondano e di non scivolare nella facile tentazione nel credere di brillare di luce propria. Seguire Cristo chiede di saper camminare senza preoccuparsi troppo della lunghezza e della fatica del percorso. In quei tre Magi possiamo cogliere, tanto la distinzione di coloro che seguono l’unico Maestro, quanto l’unità del desiderio che anima ciascuno di loro.

per gli altri e con gli altri; la mirra rimanda «alla cura per la carne sofferente del Signore, straziata dalle membra dei poveri».

Questo cammino verso l’unità richiede un ultimo movimento del cuore, compiuto dai Magi: fare ritorno a casa per un’altra strada rispetto a quella intrapresa all’andata, e qui papa Francesco si riallaccia al ala liturgia del giorno, la conversione dell’Apostolo Paolo: «Sì, come Saulo prima dell’incontro con Cristo, abbiamo bisogno di cambiare strada, di invertire la rotta delle nostre abitudini e delle nostre convenienze per trovare la via che il Signore ci mostra, la via dell’umiltà, la via della fraternità, dell’adorazione».

Il cammino ecumenico verso l’unità deve ripartire da questo iter percorso dai Magi. In modo comunitario e in una forma sempre nuova.