Newman e il cammino nella verità. A due mesi dalla canonizzazione
Giovane prete anglicano della fazione più ostinatamente liberale e razionalista dei noetics, quindi anglicano della High Church e zelante promotore del Movimento di Oxford vicino ai cattolici, si convertì al cattolicesimo dopo una lunga e combattuta riflessione, fu ordinato prete cattolico e creato cardinale: è stato beatificato da papa Benedetto XVI a Birmingham, il 19 settembre 2010. Ora, papa Francesco, con il decreto del 1 luglio scorso, ne stabilisce la canonizzazione, che si terrà a Roma, domenica 13 ottobre.
Non è un caso che la sua opera teologica maggiore vada sotto il titolo di un’opera che trasmette una riflessione sulla dottrina come fatto dinamico, che progredisce sotto la custodia e la guida dello Spirito e che nella storia approfondisce la comprensione dei misteri cristiani. È l’opera che si segnala per l’abbandono della via media (la dottrina con cui Newman riconosceva all’anglicanesimo una posizione mediana ed equilibrata rispetto agli eccessi protestanti e cattolici): abbandono che sarà poi foriero della conversione al cattolicesimo nell’ottobre del 1845. Leggere la più tarda Apologia pro vita sua (1864) significa invece percorrere idealmente la grande parabola della vita di Newman e percepire almeno a longe la serietà della sua ricerca e il carattere combattuto del suo discernimento sulla pienezza della verità entro le diverse confessioni cristiane.