Le città dell’odio: la mappa dell’intolleranza sul Web

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Sale il livello di aggressività, ma purtroppo altrettanto significativa appare la correlazione tra odio sui Social e messaggi della politica: confermata dai primi risultati di un altro studio in corso, con Amnesty International, che sta analizzando i profili dei politici su Facebook. Imitando Trump, i populisti nostrani a tinte gialloverdi hanno trasferito il confronto-scontro dal Parlamento alla vasta platea della Rete. Non c’è quindi da stupirsi se poi le parole d’odio, che si moltiplicano sul web, si traducono in scelte politiche e normative che hanno un’incidenza sui diritti dei migranti in arrivo e sulle fondamenta dello Stato di Diritto. La conseguenza più allarmante è che oggi sembra bastare un tweet del ministro dell’Interno per chiudere i porti italiani alle navi che portano richiedenti protezione, potenzialmente titolari di un diritto fondamentale garantito dalla Costituzione: il diritto d’asilo (art. 10, comma 3 Cost.).