La Nigeria e la persecuzione cristiana nascosta
La persecuzione contro i cristiani in Nigeria, che risale al califfato di Sokoto chiamato anche impero Fulani (1804-1903)—un’etnia nomade dedita principalmente alla pastorizia e al commercio—è aumentata sino ad assumere la forma di vero e proprio sterminio soprattutto a partire dal 2015 quando fu eletto presidente Muhammadu Buhari. Il vescovo cattolico Joseph Bagobiri, della Diocesi di Kafanchan (nord-ovest della Nigeria in cui la sharia è stata imposta dal 1999)—deceduto nel febbraio di questo anno—ha affermato che nel 2016 cinquantatré villaggi sono stati bruciati, oltre ottocento cristiani sono stati uccisi e più di mille e cento case e sedici chiese distrutte dagli odierni militanti islamici Fulani. Mons. Bagobiri ha anche espresso il suo sconcerto per il fatto che la persecuzione dei cristiani in Nigeria non riceve lo stesso livello di attenzione internazionale che si riserva ai cristiani perseguitati nel Medio Oriente.
Gli Igbo nigeriani—etnia delle regioni centro-meridionale e sud-orientale del paese che abbracciò il cristianesimo e i modelli culturali occidentali—sono stati tacitamente oggetto di distruzioni e carneficine ad opera dei Fulani per motivi di odio etnico e religioso. Mons. Bagobiri fu uno dei primi ad svelare e denunciare il coinvolgimento del governo nigeriano nelle persecuzioni anticristiane: “Gli attacchi ai cristiani si incontrano con la palese indifferenza della leadership del paese, a meno che la polizia non abbia le armi adeguate per intervenire o non abbia avuto l’ordine di farlo.”
Continuerò a mostrare apertamente e a sentire come mio interiore dovere l’impegno totale per l’applicazione della Sharia che si sta espandendo in tutta la Nigeria. A Dio piacendo, non fermeremo la lotta per l’attuazione totale della Sharia nel paese >>.
Infine, basta leggere il comandamento di Allah nel quinto versetto della nona sura (l’ultimo capitolo fondamentale del Corano che sia stato scritto: da tener presente che i capitoli non seguono uno stretto ordine cronologico) relativo al comportamento da tenere con cristiani, ebrei ed altri non musulmani: << Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete gli idolatri dovunque li incontriate! Catturateli, assediateli e tendete loro ogni sorta d’insidie >>.
Monsignor Bagobiri nella sua denuncia descrive quella che si potrebbe definire una sistematica persecuzione religiosa portata avanti da gruppi di musulmani estremisti contro i Cristiani in generale ed i Cattolici in particolare. Emmanuel Ogebe, un attivista di diritti umani in Nigeria, afferma che le motivazioni di queste stragi sono religiose ed economiche. Secondo Ogebe le bande armate Fulani hanno lanciato il Jihad contro cattolici e cristiani della regione per distruggere i villaggi e occupare le terre per far pascolare il loro bestiame.
La Conferenza Episcopale della Nigeria ha pubblicamente chiesto a Buhari di dimettersi in seguito al massacro di Mbalom sostenendo, che si è deliberatamente messo al servizio dei sostenitori di una sola religione. Il presidente della Camera dei rappresentanti nigeriana Yakubu Dogara ha convocato pubblicamente Buhari per rispondere a domande sulle sue scelte politiche e e fornire le prove del suo impegno concreto per mettere fine in modo all’ondata di omicidi in diversi stati della Federazione.
, cioè << ha massacrato i suoi nemici finché non li ha cacciati dalla terra. Tu [Maometto], desideri i tesori di questo mondo, i suoi beni e il riscatto dei prigionieri. Ma Allah desidera il prossimo mondo >> cioè, uccidere gl’infedeli per manifestare la religione che egli vuole che regni in terra e grazie alla quale il nuovo mondo può essere realizzato. (Ibn Ishaq. Sirat Rasul Allah, tradotto da A. Guillaume. Oxford: Oxford University Press, 1982, 326-327).
indifferenza o mancanza di intervento [hanno recato] danno reale ». Oppure, come ha detto papa Francesco durante il suo discorso al Congresso statunitense nel 2015 che questa vendita di armi, sotto la pretesa di combattere il male, è << un affare sporco di sangue >>.