Il Papa, la Divina Misericordia e la lotta contro le ingiustizie

751 500 Giovanni Pallanti
  • 0

Faustina375di Giovanni Pallanti • Papa Francesco il 19 aprile del 2020 ha celebrato la festa della Divina Misericordia istituita da San Giovanni Paolo II nel 2000. Il Santo Padre ha ricordato la Santa polacca Maria Faustina Kowalska che ebbe delle visioni nel 1937 di Gesù che le disse “: Io sono l’Amore e la Misericordia stessa; non c’è miseria che possa misurarsi con la mia Misericordia”. Il Papa dice in questa omelia, durante la messa a Santa Marta, che per miseria umana vanno intesi tutti i nostri peccati anche quelli indicibili anche i peggiori e la Misericordia di Gesù Cristo abbraccierà ogni peccatore aiutandolo ad alzarsi. Poi il Papa ha proseguito dicendo: “ In questa festa della Divina Misericordia l’annuncio più bello giunge attraverso il discepolo arrivato più tardi. Mancava solo lui, Tommaso. (Tommaso è l’apostolo che non credeva alla resurezione di Cristo e disse che voleva toccarlo per sincerarsi che fosse davvero risorto n.d.r). Ma il Signore lo ha atteso. La Misericordia non abbandona chi rimane indietro. Ora, mentre pensiamo ad una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, si insinua proprio questo pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro. Il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore – dice Papa Francesco- quello dell’egoismo indifferente. Si trasmette a partire dall’idea che la vita migliora se va meglio a me, che tutto andrà bene se andrà bene per me.

Si parte da qui e si arriva a selezionare le persone, a scartare i poveri, a immolare chi sta indietro sull’altare del progresso. Questa pandemia – prosegue il Papa- ci ricorda però che non ci sono differenze e confine tra chi soffre. Siamo tutti fragili, tutti uguali, tutti preziosi. Quello che sta accadendo ci scuota dentro: è tempo di rimuovere le disugualianze , di risanare l’ingiustizia che mina alla radice la salute dell’intera umanità! Impariamo dalla comunità cristiana delle origini, descritta nel libro degli Atti degli Apostoli. Aveva ricevuto Misericordia e viveva con Misericordia: “ Tutti i credenti- conclude il Papa- avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno”.( Atti 2,44- 45).

Il Santo Padre ha commentato questo brano degli Atti degli Apostoli dicendo:” Non è Ideologia, è Cristianesimo”.4489112_0040_cardianale_luce_palazzo_roma_papa_promozione_oggi_ultime_notizie

Papa Francesco dimostra così di essere un vero rivoluzionario cristiano un gesuita salito per la prima volta nella storia della Chiesa al Soglio di Pietro come capo della Chiesa cattolica ma non per questo si è fatto imbrigliare da logiche di potere. Dice quello che crede giusto, scandalizzando molte persone anche in Vaticano, ma perseguendo una testimonianza cristiana che sia veramente “lievito” per le buone azioni dell’Umanità e “sale” per le buone e prudenti azioni di giustizia sociale di libertà e ugualizanza tra tutti i popoli della terra.

Non a caso Papa Francesco ha voluto come Elemosiniere Pontificio un giovane prete polacco creato Cardinale Konrad Krajewski, che ha dimostrato quello che il Papa vuole che faccia ogni cristiano andando personalmente alla guida di un pulmino a soccorrere i poveri, gli abbandonati, le persone costrette ad occupare un appartamento perchè non hanno la possibilità di ottenerlo in nessuna maniera , portando viveri, soldi e la benedizione papale. Un gesto rivoluzionario anche questo per le abitudini della Curia romana. Papa Francesco, tramite il suo Elemosiniere, non fa solo dei bei discorsi ma opera concretamente a favore dei più poveri.

image_pdfimage_print
Author

Giovanni Pallanti

Tutte le storie di: Giovanni Pallanti