3P

156 250 Giovanni Campanella
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016-505x306_cdi Giovanni Campanella • Nel mese di novembre 2018, la casa editrice Edizioni Dehoniane Bologna ha pubblicato un piccolo libro, intitolato Una vita per gli altri – Biografia di Padre Pino Puglisi, all’interno della collana “Lapislazzuli”. Il libro ripercorre le tappe più significative della vita del beato Puglisi, detto bonariamente 3P (Padre Pino Puglisi). L’autrice è Rosaria Cascio.

«Allieva di Pino Puglisi, ha frequentato per 14 anni i gruppi giovanili da lui diretti e, dopo la sua morte, ne ha studiato il metodo educativo e pastorale, diffondendone la conoscenza in incontri pubblici in tutta Italia. Da insegnante ripropone in classe la pedagogia e la metodologia dell’educatore Puglisi, che racconta in uno spettacolo rappresentato con i suoi alunni in numerose occasioni di eventi antimafia. Sul metodo di Padre Puglisi l’autrice ha scritto numerosi articoli e libri» (copertina).

La prefazione è del cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo metropolita di Agrigento, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni, presidente della Fondazione Migrantes. Il 20 maggio 2015 è eletto presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute della Conferenza episcopale italiana e, in quanto tale, presidente di Caritas Italiana e della Consulta ecclesiale degli organismi socio-assistenziali.

La postfazione è di Giuseppe Carini, medico e testimone di giustizia. Era un giovane ragazzo quando conobbe Padre Puglisi. Quando Puglisi morì, Carini, da giovane tirocinante di medicina legale, partecipò all’autopsia del corpo dell’amico.

«Poco prima di morire, il sacerdote gli aveva raccomandato, in modo sibillino, di avere cura del suo corpo, un giorno. Giuseppe non aveva capito. Adesso, di fronte al cadavere di cui si sta occupando, gli è chiara la predizione. Partecipa all’autopsia e, rinvenuto il proiettile nel cranio, attesta la morte per uccisione del suo amico. Riveste il suo corpo dopo averlo lavato e ricomposto» (p. 87).

Di 3P il cardinale Montenegro dice:

«A vederlo, di per sé, non è niente di straordinario, né lui in verità si è mai sentito un uomo straordinario. Dove lo hanno messo ha lavorato. Si è ritrovato così anche in quell’ambiente difficile dove gli è stata tolta la vita, ma credo che l’abbia fatto con la semplicità e la modestia di chi sa che sta facendo quello che non può non fare» (p. 6).

Giuseppe Antonino Puglisi nasce a Palermo il 15 settembre 1937 da Carmelo e da Giuseppina Fana, calzolaio lui e sarta, all’occorrenza, lei. A 16 anni, il 10 settembre 1953, entra in Seminario. Il 2 luglio 1960 è ordinato presbitero. Esercita i primi anni di sacerdozio nelle zone comprese tra Romagnolo, Brancaccio, Decollati, Settecannoli, tutte aree limitrofe di Palermo. Nel 1964 è vicario cooperatore nella parrocchia del SS. Salvatore e aiuto dell’arciprete di Roccapalumba nei giorni di festa. Lungo tutta la vita insegna religione in numerose scuole di Palermo e dintorni. Nel 1968 si adopererà molto per aiutare materialmente e spiritualmente i terremotati del Belìce. Dal ’70 al ’78 è parroco a Godrano, un paesino a 40 km da Palermo, nella chiesa di Maria SS. Immacolata. Nel novembre 1979 è direttore del Centro Diocesano Vocazioni (CDV). Un anno dopo, il 24 ottobre 1980, è vice delegato regionale del Centro vocazioni e lo rimarrà fino al 1985, dato che il 5 febbraio 1986, e sino al 1990, è incaricato come direttore del CRV (Centro Regionale Vocazioni). Resta in carica fino all’ottobre del 1991 e, contestualmente, diventa consigliere nazionale del CNV (Centro Nazionale Vocazioni). Il 29 settembre 1990 è nominato parroco di San Gaetano a Brancaccio. La sua attività è instancabile e l’aiuto portato a ragazzini e ai bisogni delle persone in difficoltà sottrae potenziali adepti e opportunità di lucro alla mafia.

Per questo, proprio il giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno, il 15 settembre 1993, 3P riceve un colpo silenzioso di pistola alla nuca sulla porta di casa. Un attimo prima di morire, Don Pino guarda con un sorriso il proprio assassino e dice: «Vi stavo aspettando». Il 25 maggio 2013, Don Pino Puglisi è proclamato beato della Chiesa universale.

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Giovanni Campanella

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