di Giovanni Pallanti • Georges Bernanos nacque nel 1888 a Parigi ed è morto a Neuilly-sur-Seine nel 1948. 70 anni fa. Uno scrittore straordinario. Bernanos con Mauriac è da considerarsi uno dei più grandi artisti cristiani del Novecento. Artisti perché in quanto scrittori sono riusciti a raccontare la vita di ogni giorno con il pragmatismo che guida lo scorrere orizzontale della storia e al contempo con una dimensione verticale delle anime dei loro personaggi che trovano spesso conforto nella fede cristiana. Il capolavoro di Bernanos è “Diario di un curato di campagna” del 1936. Il libro fu insignito del Grand prix dell’Académie Française, da questo libro è stato tratto il film omonimo di Robert Bresson (1950). Il protagonista del libro è un giovane prete molto impegnato nell’Apostolato e i riferimenti storici e religiosi di questa narrazione sono il curato d’Ars e Santa Teresa del Bambin Gesù, che furono santificati da Pio XI° nel 1925. Bernanos ebbe una gioventù particolarissima, nella laica Francia egli fu un cattolico fervente e un nazionalista convinto, militando sin dalla prima età nella “Action française” e partecipò alle attività dei “Camelots du roi”. Nella Prima Guerra Mondiale fu volontario nel VI° Reggimento Dragoni (una specialità della Cavalleria: i Dragoni erano in realtà dei fanti a cavallo e combattevano sia a piedi, sia in sella). Fu più volte ferito. Alla fine della Prima Guerra Mondiale si distaccò dalla “Action française”, a cui si riavvicinò dopo la condanna del Movimento da parte di Pio XI° nel 1926. Tutto questo non gli impedì di schierarsi duramente contro il Generale Franco durante la Guerra civile in Spagna. La sua simpatia inizialmente fu per il Caudillo poi piano piano si indignò per i massacri ad opera delle truppe franchiste e si schierò dalla parte della Repubblica. “I grandi cimiteri sotto la luna” è l’opera che lui dedicò alla guerra civile in Spagna dove condannò i massacri e le atrocità commesse dalla Falange in nome del Cristo. Un personaggio, Bernanos, molto particolare nel panorama culturale e politico del Novecento. Grande scrittore dal percorso umano controverso. Autore di opere che hanno segnato la letteratura europea e mondiale, come con il già ricordato “Diario di un curato di campagna”, “I grandi cimiteri sotto la luna” e “I Dialoghi delle Carmelitane” (opera teatrale). La caratteristica principale dei suoi romanzi è l’ambientazione. Bernanos fa vivere i suoi personaggi nei villaggi di provincia della sua regione natale, l’Artois, dove c’è una piccola umanità di commercianti e contadini e dove risiedono anche i notabili della campagna (nobili e borghesi). Come Georges Simenon, anche Bernanos racconta la vita nascosta della Francia profonda.