Nuove traduzioni della Bibbia in malaysiano

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di Giovanni Campanella · Varie testate giornalistiche internazionali, tra cui l’Agenzia Fides (vedi) e La Croix International (vedi), hanno riportato la notizia della pubblicazione, in Malaysia (da non confondere con la Malesia, regione storico-geografica del Sud-est asiatico, a cavallo tra l’Indocina e l’Oceania, formata dalla penisola di Malacca e dall’arcipelago malese, quindi identificabile con la stessa Insulindia e comprendente Malaysia, Indonesia, Filippine, Singapore, Brunei, Timor Est e Papua Nuova Guinea), di nuove edizioni della Bibbia in malaysiano (lingua parlata in Malaysia e sottoclasse del malese). Naturalmente esistono già da secoli traduzioni della Bibbia in malese e da alcuni decenni anche in malaysiano ma queste erano poco diffuse e molto distanti dalla lingua parlata effettivamente dai malaysiani. Per questo il lancio delle nuove edizioni ha avuto una grande risonanza e anche perché traguardo di un lavoro meticoloso durato molti anni (inizialmente erano stati preventivati 20 anni ma grazie alle moderne tecnologie è stato possibile terminare dopo 13 anni).

Tali edizioni rafforzeranno la fede cristiana e promuoveranno l’inclusione nella società malaysiana, a maggioranza musulmana. Sono il frutto della collaborazione tra Società Biblica della Malaysia e l’Associazione delle Chiese del Sarawak (situato nella grande isola del Borneo, è uno dei 13 stati federati che formano appunto lo Stato federale della Malaysia e l’unico a maggioranza cristiana). È anche un modo ulteriore, tra i vari, per celebrare il Giubileo e il lancio è coinciso con la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani.

Il lavoro che poi ha portato alla Alkitab Kudus Malaysia (letteralmente “Sacra Bibbia della Malaysia”) è iniziato nel 2011 per soddisfare la crescente domanda di una versione più vicina ai testi originali. Essa infatti aderisce ad un approccio di “equivalenza formale”, rendendola «ideale per la ricerca accademica, per uno studio più approfondito e per il confronto con la terminologia aramaica e greca» (vedi). Invece, la Alkitab Berita Baik Edisi Studi (letteralmente “Edizione per lo studio del Vangelo e di tutta la Bibbia”) è un adattamento arricchito da note esplicative, riferimenti incrociati e commenti e impiega nella traduzione un approccio di “equivalenza dinamica”, rendendola idonea per gruppi di confronto.

In Malaysia, il malaysiano – una lingua in cui la parola per dire “Dio” è “Allah” – è la lingua nazionale ufficiale. Per lungo tempo, il governo ha impedito ai non musulmani di usare il termine “Allah” in ambito religioso, creando confusione e fraintendimenti. In passato, tale politica ha portato a dispute legali e alla confisca di migliaia di Bibbie in malaysiano. Col tempo però i tribunali hanno sempre più riconosciuto il diritto dei cristiani di usare il malaysiano e la sua terminologia nel contesto religioso. Una sentenza del 2021 dell’Alta Corte di Kuala Lumpur che sancisce il diritto dei cristiani di usare “Allah” e altri termini derivanti dall’arabo ha segnato un momento storico per la libertà di religione in Malaysia.

L’uscita delle suddette nuove edizioni della Bibbia ha dato speranza per un rinnovato senso di fede e unità tra i cristiani della Malaysia. Le traduzioni sottolineano l’importanza dell’inclusione nel culto e riaffermano il diritto delle comunità di professare il loro credo nella propria lingua natia.

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Giovanni Campanella

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