Agagianian in Libano

470 300 Giovanni Campanella
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di Giovanni Campanella · Purtroppo, proprio mentre nei momenti in cui scrivo, si intensificano i bombardamenti israeliani sul Libano e si rincorrono voci riguardo a un imminente invasione di terra.

Dallo scoppio della guerra civile nel 1975 a oggi, il Libano non ha mai veramente conosciuto pace e stabilità. Eppure, la Sacra Scrittura associa spesso alla parola “Libano” i concetti di pace, sicurezza, stabilità. Basti pensare ai tanto citati e leggendari cedri del Libano, maestosi, solidi, forti e presenti anche nella bandiera del Paese. Anche la sposa del Cantico dei Cantici viene dal Libano (cfr. Ct 4,8).

In questi momenti salgono alte e intense le preghiere dei libanesi di qualunque religione. I cristiani sanno che il Libano può contare anche su grandi intercessori. Non solo il Signore Gesù ha calcato la terra del Libano, guarendo la figlia della donna cananea nella regione di Tiro. Tantissimi santi hanno operato in Libano dall’antichità fino ai giorni nostri. Tra i più recenti, spicca distinta la figura del cardinale Agagianian (ufficialmente non ancora riconosciuto santo ma Servo di Dio).

Proprio giovedì 12 settembre 2024 un aereo, partito da Fiumicino e arrivato a Beirut in serata, ha riportato in Libano le spoglie di Agagianian. Infatti, «i suoi resti riposavano dal 1971 nella chiesa di San Nicola da Tolentino, adiacente al Pontificio Collegio Armeno, nel cuore di Roma, a pochi passi dal palazzo del Dicastero di Propaganda Fide che guidò dal 1960 al 1970 come Prefetto» (vedi). Numerose autorità religiose, politiche e della società civile, tra cui il primo ministro libanese Najīb ʿAzmī Mīqātī e l’attuale patriarca della Chiesa armeno-cattolica, Raphaël Bedros XXI Minassian, hanno partecipato alla solenne cerimonia di accoglienza. Dodici giovani, in rappresentanza delle diverse confessioni religiose del Paese, hanno portato il feretro verso l’altare allestito per l’occasione.

Ghazaros Lazarus Agagianian era armeno della Georgia. Nacque quindi in Georgia, ad Akhaltisikhe, il 18 settembre 1895 ma già a 11 anni partì per Roma per formarsi al sacerdozio. Il 30 novembre 1937 diventò patriarca di Cilicia degli Armeni (patriarca della Chiesa armeno-cattolica) a soli 42 anni. Pio XII lo creò Cardinale nel 1946. Il 25 agosto 1962 si dimise dal patriarcato perché «Giovanni XXIII gli affidò l’ufficio di Pro-Prefetto e poi di Prefetto della Congregazione Propaganda Fide, divenendo il primo Prefetto a visitare personalmente le missioni in Africa, Asia e Oceania. Agagianian ebbe un ruolo rilevante anche durante il Concilio Vaticano II come Moderatore e Presidente della Commissione per le Missioni» (ibidem).

Il legame con il Libano e Beirut è presto spiegato. La sede del patriarcato (che estende la sua giurisdizione su tutti i fedeli armeno-cattolici ovunque essi abitino) è storicamente a Bzoummar nel distretto di Kisrawan in Libano ma «l’arcieparchia di Beirut è la sede propria del patriarca; qui si trova la cattedrale patriarcale dei Santi Elia e Gregorio Illuminatore» (vedi). Proprio in tale cattedrale si trova il nuovo sepolcro dove è stato deposto il corpo di Agagianian.

Verso la conclusione della celebrazione l’attuale patriarca ha detto:

«Chiedo a Dio e al suo Servo Agagianian di guardare ciascuno di noi e di guidarci in questi giorni difficili che stiamo attraversando. Prendiamo l’iniziativa per la riconciliazione nazionale e politica affinché la nostra patria, il Libano, possa ritrovare la sua bellezza» (vedi).

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Giovanni Campanella

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