Lettere alla mamma di Saint-Exupéry.

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di Giovanni Pallanti · Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry nacque a Lione il 29 giugno 1900. Terzogenito del conte Jean de Saint-Exupéry e della baronessa Marie Boyer de Fonscolombe. Antoine scriveva dall’età di dieci anni fino a poco prima di morire nel 1944, delle lettere alla madre di una bellezza difficile da raccontare. Le edizioni Paoline pubblicarono nel 1989 “Lettere alla madre” il cui nucleo principale va dal 1910 al 1930. In queste lettere, una vera e propria storia di un adolescente e di un giovane uomo, dotato di grande fantasia e appassionato a molti aspetti dell’arte, della musica, della letteratura, della matematica, si può ben considerare la storia di una educazione sentimentale e di quanto possa essere bello il rapporto tra madre e figlio. Antoine de Saint-Exupéry non ha nessun complesso edipico e racconta sin da piccolo alla madre le sue passioni e le sue amicizie, anche femminili. Le frequentazioni di Antoine erano tutte riconducibili all’ambiente dell’aristocrazia francese e al periodo trascorso a Parigi presso il liceo Saint Louis dove studiavano, insieme a lui, le migliori intelligenze di Francia. Come tutti i giovani aristocratici francesi, oltre al liceo classico, frequentava dei corsi di matematica e fisica per accedere, come cadetto, una volta finito il liceo, all’accademia navale di Brest. Invece dopo la fine della prima guerra mondiale, arruolatosi nell’armee di terra, cominciò a frequentare la scuola di pilotaggio a Grenoble e, lasciata l’idea di diventare ufficiale di marina, lo diventò dell’aeronautica militare e poi civile francese. Nelle lettere vi è un’esplosione di passioni, tutte incentrate sugli studi: il pianoforte e il violino, le composizioni di Chopin, il teatro degli anni ’30 dove lui andava una volta la settimana. Il tutto relazionato con grande affetto e amore virile alla mamma: per Antoine la mamma era colei che lo aveva messo al mondo ed era la persona che trattava con maggior affetto e rispetto. Gli racconta di tutte le sue crisi esistenziali e di tutti i suoi successi. Le lettere iniziano sempre con “cara mamma” o “mammina mia” e finiscono sempre con lo stesso saluto “vi bacio con tutto il mio affetto, rispettosamente, vostro figlio Antoine“. Monsignor Andrea Drigani mi ha ricordato che Padre Reginaldo Santilli o. p., grande anima e uno dei maggiori intellettuali cattolici del secondo dopoguerra, citava sempre Saint-Exupéry e Bernanos quando si riferiva alla cultura francese del Novecento. Questo fatto mi ha convinto a leggere le lettere alla mamma (sono quelle pubblicate 110), con un occhio all’ideale di vita di Antoine: un cristiano laico, amante della vita con un grande senso del dovere, curioso di tutte le esperienze che la vita poteva offrigli: rappresentante di automezzi, giornalista, pilota civile sulla rotta Tolone-Dakar e soprattutto poeta e scrittore. Un cristiano laico nel vero senso della definizione perché grande amante della vita e del creato, ma non bigotto né clericale. Antoine durante la seconda guerra mondiale si arruolò nell’aeronautica militare francese con il grado di capitano e dopo il giugno del 1940 si schierò con la forza aeronautica della Francia libera del Generale De Gaulle, combattendo contro i nazi fascisti. Morì, ottant’anni fa, questo autore di grandi best seller mondiali come il “Piccolo Principe”, dopo un combattimento aereo con un aereo tedesco a largo dell’Ile de Riou. Aveva 44 anni.

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Giovanni Pallanti

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