I «silenzi» di Pio XII. Nuovi documenti trovati nell’Archivio Apostolico Vaticano.

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di Giovanni Pallanti · Uno dei grandi errori della Chiesa cattolica rischia di concretizzarsi in una serie, più o meno motivata, di beatificazione dei Vescovi di Roma. Questa premessa è fondamentale per parlare dell’ultima scoperta fatta negli archivi Vaticani di una lettera datata 14 dicembre 1942 scritta dal gesuita tedesco Lothar Konig, componente attivo della rete di resistenza antinazista e uomo di collegamento dell’arcivescovo di Monaco dichiarato avversario del nazismo e il Vaticano dove, come testimonia il diario di Alcide De Gasperi, pubblicato dalle edizioni “Il Mulino”, il tifo per il fascismo e il nazismo era molto diffuso tra i componenti della Curia papale. Padre Konig scrive a Padre Robert Leiber, segretario di Pio XII° una lettera dettagliata, circoscritta e drammatica. Parla di Dachau e Auschwitz e dei crimini contro gli ebrei e di uno sterminio quotidiano. Questa lettera è stata trovata in una cartella della segreteria particolare di Pio XII° dal dotto, Giovanni Coco, Ufficiale e archivista presso l’archivio vaticano. Questa scoperta è stata rivelata e pubblicata da “La Lettura”, settimanale storico culturale e letterario del Corriere della Sera, di domenica 17 settembre 2023. La lunga intervista e la pubblicazione del documento a cura del giornalista vaticanista Massimo Franco, è avvenuta alla presenza del vescovo Sergio Pagano, Prefetto dell’Archivio Apostolico Vaticano che ha voluto che tutte le carte riguardanti il pontificato di Pio XII° fossero rese pubbliche con la massima trasparenza. Quindi sicuramente Pio XII° era al corrente di quello che succedeva nei campi di sterminio nazisti. Forse ha taciuto per non esporre i cattolici di tutta Europa ad ulteriori rappresaglie dei nazisti come successe in Belgio quando la conferenza episcopale di quel Paese denunciò la persecuzione contro gli ebrei e il mondo cattolico, in quel Paese, subì gravi ritorsioni da parte nazista. In verità il problema politico di Pio XII° non è tanto nel suo pontificato, per molti aspetti drammatico in quanto eletto Papa nel 1939 attraversò tutta la Seconda Guerra Mondiale e poi l’avvento delle dittature comuniste nell’Europa centrale e orientale sotto il dominio di Mosca. Dittature che professavano apertamente e chiaramente l’ateismo. Il problema storico è un altro: è Monsignor Eugenio Pacelli, prima dell’elezione a Vescovo di Roma, quando era Nunzio Apostolico, subito dopo la Prima Guerra Mondiale, prima a Monaco di Baviera e poi a Berlino. In questa veste Monsignor Pacelli fu un attivissimo diplomatico che, dopo il successo elettorale di Hitler nel 1933, con l’aspirante dittatore nazista, ordì un accordo che consisteva in un vero e proprio baratto: Hitler voleva che il parlamento tedesco gli votasse i pieni poteri per trasformarsi da Cancelliere del Reich in Furer. Il “Centrum”, l’allora democrazia cristiana tedesca, fu “convinta” da Pacelli a votare i pieni poteri a Hitler. Hitler firmò il concordato tra Germania e Santa Sede che privilegiava il ruolo della religione cattolica in quella Nazione. Ottenuti i pieni poteri, Hitler sciolse tutti i partiti politici, compreso il “Centrum”, oltre ai social democratici e ai comunisti. Poi cominciò a perseguitare i preti cattolici tedeschi antinazisti, molti dei quali, assieme a sacerdoti polacchi, olandesi, belgi, italiani e francesi, furono messi in prigionia nei campi di concentramento nazisti. I silenzi di Pio XII°, frutto della sua intelligenza poltica, furono chiaramente spiegati con grande lucidità da Ernesto Buonaiuti in un libro pubblicato subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, sullo sterminio degli ebrei voluto da Hitler probabilmente coprirono l’errore strategico e diplomatico di Monsignor Eugenio Pacelli Nunzio Apostolico a Berlino di Papa Pio XI°. Un’altra prova di questa sua preoccupazione per dissimulare il suo ruolo in Germania è nel fatto che l’Enciclica di Papa Pio XI° contro le dittature nazista, fascista e comunista, dopo l’improvvisa morte dello stesso Pio XI°, il 10 febbraio 1939, fu fatta sparire dal segretario di Stato, Pacelli e definitivamente nascosta dal Papa Pio XII°. Il dott. Coco è autore anche del saggio “La parabola dell’ultima Enciclica di Pio XI°”, fatta sparire dal suo immediato successore sul trono di Pietro. Questo saggio è stato pubblicato sulla rivista “Quaderni di storia” diretta da Luciano Canfora. La vicenda sulla lettera di Padre Konig è stata pubblicata nel libro “Le carte di Pio XII°, oltre il mito. Eugenio Pacelli nelle sue carte personali. Cenni storici e inventario”. Libro pubblicato dall’Archivio Apostolico Vaticano (pagg.499).

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Giovanni Pallanti

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