Attività estive e tutela dei minori. Incontro con Chiara Griffini.

905 368 Gianni Cioli
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di Gianni Cioli – Sabato 13 maggio 2023, presso il Centro Spazio Reale di San Donnino, si è svolto, su iniziativa della Diocesi di Firenze, un incontro sul tema Attività estive e tutela dei minori, con la dottoressa Chiara Griffini, psicologa e psicoterapeuta, componente del Consiglio di presidenza del Servizio nazionale tutela minori e persone vulnerabili, coordinatrice del progetto SAFE.

La relatrice ha esordito ricordando che l’attenzione della comunità ecclesiale a favorire una sempre più attenta e autentica tutela dei minori non è una inutile complicazione, ma un atto di fedeltà alla richiesta di Gesù. “Lasciate che i bambini vengano a me” (Mc 10,14). La tutela deve essere concepita non tanto una re-azione al male, bensì come una pro-azione, ovvero come promozione del bene nell’orizzonte del vangelo. Si tratta di un’azione a favore dei minori, ma anche degli adulti che ad essi si dedicano. Tutta la comunità cristiana, nella sua interezza, è chiamata a farsi carico della tutela dei piccoli, con l’impegno ad autosensibilizzarsi e a formarsi, e ad operare un adeguato discernimento su quanti possono venire a contatto coi minori.

Venendo al tema specifico dell’incontro, Attività estive e tutela dei minori, Chiara Griffini ha sottolineato che l’estate è, tradizionalmente, un tempo opportuno per camminare insieme con i minori accompagnando la loro crescita umana e cristiana, con semplicità e leggerezza. L’estate offre l’opportunità di prendersi cura di loro in contesti piacevoli, adatti ad innescare una memoria buona, che potrà costituire un bagaglio prezioso per la vita dei singoli e della comunità. Ma perché questo avvenga (tenendo anche conto della maggiore presenza dei minori negli ambienti ecclesiali in estate rispetto agli altri periodi dell’anno e della conseguente complessità della loro gestione) è necessario, come ci ricorda il vangelo, accostare la semplicità alla prudenza, con sguardo solerte e decisioni ponderate.

Per raggiungere l’obiettivo è opportuno interrogarsi con attenzione su cosa significhi concretamente tutelare un bambino. Si dovrà certo impegnarsi a garantire una maggiore protezione del minore dal rischio di subire abusi, anche imparando dagli errori del passato; ma si dovrà pure favorire il soddisfacimento dei bisogni, degli interessi e delle aspirazioni del bambino, in quanto soggetto di diritti e, infine, si dovrà promuovere il “ben-essere”, inteso come bene relazionale del minore in quanto persona, focalizzandosi sulla sua futura capacità di relazione. Tutto ciò richiede un approccio multidisciplinare e articolato.

Partendo anche da esempi concreti, Chiara Griffini ha messo in evidenza che tutelare un minore significa collocarlo idealmente e concretamente al centro di un’alleanza, o patto educativo, capace di coinvolgere i genitori e tutti gli attori del percorso che s’intende portare avanti. È necessario progettare le attività con metodo, riflettendo sui fattori di rischio e di protezione specifici delle attività coi minori per elaborare (e poi adottare) le buone prassi opportune. Nell’organizzare le attività in questione, è dunque fondamentale acquisire la virtù di non improvvisare. È necessario coltivare, inoltre, la disposizione a non “appropriarsi” mai del minore, per accompagnarlo, bensì, con uno sguardo veramente attento e interessato al suo bene.

La relatrice ha quindi illustrato alcune buone prassi finalizzate a favorire la buona riuscita di un’esperienza estiva coi minori. Innanzitutto, ha sottolineato l’importanza di orientare gli animatori a lavorare in équipe per progettare e verificare attività e relazioni, anche nella consapevolezza che nessun animatore andrebbe lasciato mai da solo e che si dovrebbe comunque garantire un rapporto numerico adeguato fra operatori e ragazzi. Ha inoltre richiamato la necessità di sensibilizzare gli animatori alla percezione del rispetto e del confine, onde evitare ogni invadenza e ambiguità, così come al significato della responsabilità, dell’empatia e della capacità di ascolto. Per garantire la sicurezza sarà buona prassi curare l’attenzione agli spazi e ai tempi. Una buona prassi imprescindibile riguarda i genitori, che devono essere sempre informati e coinvolti. Questo implica l’instaurazione di un patto educativo e comparta altresì la massima attenzione per la cura della modulistica informativa, in ottemperanza anche alle relative norme sulla privacy. Particolarmente delicate sono le “nuove” questioni relative alla eventuale pubblicazione delle foto dei minori, della gestione dei cellulari, dell’uso dei social (ad es. Whatsapp) e dell’accesso ad internet. Di fronte, poi al rischio, sempre possibile, di comportamenti inappropriati che potrebbero configurarsi come abusi, Chiara Griffini ha richiamato alla necessità di mantenere uno sguardo attento, capace di evitare i due estremi: della reazione quasi paranoica e della minimizzazione di atteggiamenti ingiustificabili. Quando c’è qualcosa di sospetto, non si deve sottovalutare, non si deve fare gossip, ma si deve riferire al responsabile o al parroco.

L’intervento di Chiara Griffini si è svolto in modo interattivo, con un interessante momento di confronto con i partecipanti su due concreti casi problematici offerti come stimolo per la riflessione. Il video dell’incontro è fruibile alla pagina web del Servizio diocesano tutela minori, nel sito internet della Diocesi di Firenze, al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=SCnEMDX7xEs

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