di Carlo Parenti – La ricca storia del cattolicesimo fiorentino, un firmamento di astri di carità e pietà singolarissimi, si arricchisce di una nuova stella.
Infatti, il 20 maggio 2023 Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei santi a promulgare il decreto che riconosce le virtù eroiche della serva di Dio Maria Cristina Ogier, nata il 9 marzo 1955 a Firenze e morta l’8 gennaio 1974 a Roma, a soli 19 anni. Ella è quindi Venerabile!
Si compie così il secondo passo di un cammino (Servo di Dio, poi Venerabile, poi Beato) che può arrivare alla canonizzazione, cioè la proclamazione della santità (per saperne di più si veda https://www.causesanti.va/it/i-passi-del-cammino-verso-la-santita/approfondimenti.html ).
Il cardinale arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, ha così commentato la notizia: “Accogliamo con gioia questo ulteriore dono del Santo Padre”. Ha poi aggiunto “Maria Cristina Ogier arricchisce la schiera di testimoni della fede della Chiesa fiorentina a cui si riconosce la designazione di venerabili, e si unisce a Giorgio La Pira, don Giulio Facibeni, il card. Elia Dalla Costa, mons. Olinto Fedi e suor Diomira Allegri, dichiarata venerabile nel gennaio scorso”. “Segnata sin da piccola da una grave malattia, Maria Cristina Ogier – ha ricordato il card. Betori – ha vissuto interamente la sua breve vita e la sofferenza come dono per Dio, vedendolo e servendolo nei fratelli. Da bambina già assisteva e confortava gli ammalati, anche accompagnandoli con l’Unitalsi nei viaggi a Lourdes, e poi si è spesa fino all’estremo delle forze nelle opere di carità a favore dei poveri, degli anziani, dei disabili e nelle missioni”. “La breve ma intensa vita di Maria Cristina Ogier – ha concluso l’arcivescovo – racchiude il messaggio di chi si è fatto testimone della presenza del Signore che ci incontra sulle strade della vita e ci chiede di accoglierlo e accompagnarlo in quanti vivono nella sofferenza e nella marginalità. Continuiamo a guardare alla sua testimonianza per trarne frutto per la nostra vita cristiana”.
Il postulatore della Causa di beatificazione, il padre domenicano Francesco Maria Ricci, ha dichiarato al quotidiano La Nazione: “Innanzitutto ci troviamo di fronte a una giovane che fece della sofferenza un mezzo per unirsi più strettamente al Signore. In un’epoca quale quella attuale in cui la sofferenza stessa viene rifiutata e considerata senza senso. Come il beato Carlo Acutis, Maria Cristina ha fatto della sua malattia un dono agli altri. La novità consiste proprio in questo: la fragilità è stata la sua forza, nell’offrire tutta sé stessa ai più deboli. È una santità giovane che rende giovane il Vangelo”.
Maria Cristina era figlia del Professor Enrico Ogier, Primario di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Carreggi di Firenze, scomparso nel 2013. «Quando venne al mondo Maria Cristina – raccontava la mamma Gina, scomparsa nel 2015 – io e mio marito eravamo le persone più felici del mondo. Era così bella che medici e Suore della clinica la chiamarono “miss maternità”».
La felicità dei suoi illustri genitori durò fino al 1959, quando Cristina cominciò a zoppicare… Dopo una lunga serie di visite e di esami clinici, arrivò la tragica risposta: “Tumore al cervello”. Nel 1960 fu portata in Svezia dal Prof. Olivecrona, il quale presto disse che non si poteva operarla perché il tumore era al centro del cervello: «La piccola vivrà poco», concluse molto triste l’illustrissimo medico
Sempre il postulatore Ricci così riassume poi la vita di Maria Cristina sul sito dell’associazione che porta il suo nome ( http://mariacristinaogier.it/home_page.php ) :
“Nel 1959, quando aveva solo quattro anni, gli diagnosticarono un tumore al cervello. Imparò a convivere con le limitazioni fisiche che il progresso della malattia gli procurava. Né faceva mistero del suo male né lo ostentava ma anzi viveva intensamente la sua vita.
Semplice, gioiosa, impegnata in parrocchia, la sua vita è stata…un canto alla vita!
Visse in costante e prodigiosa comunione con Dio, riconoscendolo e servendolo nei fratelli.
Terziaria francescana, per aiutare gli ammalati, volle essere dama dell’Unitalsi per accompagnarli e assisterli nei loro viaggi di speranza a Lourdes. Lei ammalata s’impegnava, fino all’estremo delle forze, per dare conforto e assistenza agli altri ammalati.
Coinvolse tanti, anche scrivendo ai giornali, nelle opere di carità a favore degli ammalati, dei poveri e delle missioni.
Il suo “amore senza confini” le ispirò di allestire un battello fluviale attrezzato a piccolo Ospedale che inviò nel Rio delle Amazzoni e che porta il suo nome. Per questa iniziativa chiese ed ottenne l’aiuto dei portuali di Livorno che rimasero affascinati dalla semplicità e determinazione di Maria Cristina.
Ispirò opere assistenziali e strutture residenziali, che voleva “belle come la sua casa” , per disabili, anziani e bambini, in Italia e all’estero che esistono tuttora.
Nel 1971, ascoltando a scuola discorsi e pensieri a sull’aborto che in quegli anni erano oggetto di prese di posizioni aspre e contrastanti, esortò il papà Enrico, primario di Ostetricia e ginecologia all’Ospedale di Careggi, a interessarsene, e fu così che si fecero a Firenze le prime riunioni sull’argomento dell’aborto da cui poi nacque il primo Centro d’Italia di “Aiuto alla vita”, che fu d’ispirazione poi al Movimento per la Vita, che tanto si è battuto e si batte per i diritti del concepito.
Il suo sepolcro è nel cimitero delle Porte Sante a San Miniato al Monte a Firenze dove molti vanno per chiedere la sua intercessione.
La vita di Maria Cristina, il suo impegno, il suo itinerario spirituale continua ad interrogare ancora tanti che cercano di dare senso alla vita, al dolore ed alla sofferenza.
Molti, affascinati dal suo luminoso esempio di vita, continuano a seguire il cammino sulla strada indicata da Maria Cristina”.
Le opere sorte e ispirate da Maria Cristina Ogier sono ad oggi:
Centro di Aiuto alla Vita “Maria Cristina Ogier” (Firenze, 1975)
Reparto per Coniugi Anziani (Empoli, 1975)
Casa Famiglia Femminile (Viale G. Galilei, 12, Firenze ,1976)
Casa Famiglia Maschile (Via B. Fortini, 90, Firenze, 1983)
Casa Escola “Maria Cristina Ogier” (Teresina, Brasile, 1999)
Centro di accoglienza orfani e infanzia disagiata (Minsk, Bielorussia, 2003)
Scuola Maria Cristina Ogier (Camiri, Bolivia, 2005)
Day Hospital Ospedale S. M. Nuova (Firenze, 2009)
Associazione “Vivo sognando il paradiso” di Maria Cristina Ogier (Contursi Terme, Salerno, 2011)
“Fatti e non parole!” diceva don Facibeni…
PS. Segnalo che:
la biografia dettagliata, reperibile sul web, di Maria Cristina è in: https://www.santiebeati.it/dettaglio/95686
– un libro di Duccio Moschella, Maria Cristina Ogier, Il più felice dei miei giorni, Società Editrice Fiorentina, 2014, è invece un completo cammino biografico, arricchito da testimonianze inedite sulle guarigioni prodigiose avvenute per intercessione della ragazza che viveva “sognando il Paradiso” e per la preghiera di tanti
-infine, Mons. Giancarlo Setti, che fu vicinissimo alla Ogier, ha scritto il libro, reperibile sul mercato dell’usato, anche on line: Giancarlo Setti, Maria Cristina Ogier. La conquista della gioia, Città Nuova,1988.