di Stefano Liccioli ·Ormai da diversi anni il procuratore del Tribunale di Napoli Nicola Gratteri ha affiancato la sua attività di magistrato con quella di saggista. A novembre 2024 è uscito per Mondadori il suo ultimo libro scritto con Antonio Nicaso, “Una Cosa sola”. Si tratta di un’opera che si propone di affrontare il tema della legalità e della giustizia in un’Italia profondamente segnata dalla corruzione e dalla criminalità organizzata.
Sin dalle prime pagine, l’autore espone con chiarezza i suoi principi e le sue convinzioni. La frase che meglio sintetizza il messaggio dell’opera è:«La legalità è un valore fondamentale, ma deve essere difesa da tutti noi». Questa affermazione diventa il fulcro di una riflessione più ampia, in cui Gratteri analizza il ruolo delle istituzioni, della società civile e dell’individuo nella lotta contro la malavita in tutte le sue declinazioni. Già perché gli ultimi tempi sono stati caratterizzati dal proliferare di varie organizzazioni criminali che per continuare a fare affari hanno preferito evitare il più possibile il clamore di omicidi e stragi per mimetizzarsi nel traffico di droga, nel gioco d’azzardo e in altre attività illegali oppure in attività solo in apparenza lecite.
Da insegnante che sta a stretto contatto con i giovani uno dei passaggi del libro che mi ha più colpito riguarda il consumo di droga da parte dei giovani che, secondo l’ultima relazione sulle tossicodipendenze in Italia, appare in aumento:«Tra i giovani di 15-19 anni il consumo di cannabinoidi sintetici e nuove sostanze psicoattive (Nps) è aumentato del 9,2% rispetto al 2021. In crescita dal 2021 anche il consumo di cocaina, già prima dei 14 anni». Questi numeri sono preoccupanti sia per i rischi per la salute delle nuove generazioni sia per la dipendenza che esse sviluppano per questo tipo di sostanze, ma anche per il fatto che dietro le droghe ci sono «organizzazioni criminali che gestiscono complesse reti di produzione, distribuzione e vendita, generando enormi profitti illeciti». I giovani devono dunque essere consapevoli che ora più che mai l’acquisto di sostanze stupefacenti contribuisce al giro di affari della malavita e il sovvenzionare o meno questo sistema passa dalla scelta di ognuno.
Il libro è infatti un invito alla responsabilità individuale. Gratteri sottolinea l’importanza di un impegno costante da parte di ciascuno:«Non possiamo aspettare che siano altri a fare ciò che è giusto. Ognuno di noi ha il dovere di contribuire, anche con piccoli gesti quotidiani». Questo messaggio risuona forte, sottolineando che la lotta per la legalità è una battaglia collettiva, ma che, inizia con l’azione singola. L’autore non si limita a descrivere i problemi, ma propone soluzioni concrete, invitando i lettori a diventare parte attiva di un cambiamento necessario.
In “Una cosa sola”, il procuratore non si limita a parlare della mafia (o delle mafie), ma approfondisce anche la questione della corruzione nelle istituzioni, evidenziando come questa sia un male profondo che minaccia le basi della democrazia. Scrive:«La corruzione è una forma di violenza che distrugge il tessuto sociale e mina la fiducia dei cittadini». Con queste parole, l’autore invita a una riflessione profonda su come la legalità non sia solo un fatto giuridico, ma un valore etico che deve permeare ogni aspetto della vita pubblica.
In conclusione, il saggio di Nicola Gratteri è un libro che merita di essere letto non solo per la sua attualità, ma anche per la sua capacità di ispirare e mobilitare. Con un linguaggio chiaro e incisivo, l’autore riesce a trasmettere un messaggio di speranza e responsabilità. È un’opera che invita a riflettere, a discutere e, soprattutto, a non rimanere in silenzio di fronte alle ingiustizie, provando a comprendere alcune dinamiche complesse della nostra società.