Il giorno degli inizi. Un percorso biblico e storico per riscoprire la domenica. Recensione e commento al testo di Maurizio Girolami.

di Filippo Meli · Don Maurizio Girolami, preside della Facoltà Teologica del Triveneto, professore invitato di Sacra scrittura e Patrologia presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme e l’Istituto Ecumenico di Venezia, ha di recente scritto un interessante trattato di carattere biblico sulla riscoperta del senso liturgico e comunitario della domenica fin dalle prime comunità cristiane.

Fin dall’introduzione l’autore rende chiaro il senso del saggio, ossia quello di porre una riflessione sul senso cristiano della celebrazione settimanale del “giorno del Signore”. A questo scopo, Girolami decide di concentrare la ricerca sulle origini di questa tradizione, piuttosto che su un’analisi completa fino ai giorni d’oggi: «sarebbe», dice l’autore, «troppo impegnativo per lo scopo di uno studio volto all’indagine sulle sorgenti bibliche e gli snodi iniziali dello sviluppo dell’istituzione domenicale». Lo studio di Girolami è di fatto un ottimo contributo per comprendere e chiarire in certi suoi aspetti l’importanza della domenica.

Girolami fa partire la sua riflessione dagli sviluppi della situazione post Covid-19, dove in seguito alle necessarie restrizioni e all’invito dei vescovi a vivere a casa e nella preghiera familiare il culto domenicale, si è reso di nuovo necessario riscoprire il senso non solo personale, ma anche comunitario del vivere la domenica.

L’autore in questo saggio sceglie, in modo estremamente chiaro, di percorrere il senso domenicale a partire prima dalla costruzione della liturgia del tempo e di come la prassi cristiana si sia inserita nella tradizione giudaica del sabato (a tal proposito non mancano le necessarie riflessioni riguardo alle controversie sul sabato di Gesù), per poi passare alla celebrazione della cena della passione fino agli sviluppi delle prassi domenicali come si sono sviluppate nei primi secoli dei padri della chiesa. Infine, il saggio si conclude con una chiara e attenta analisi dei giorni attuali e di come oggi più che mai sia necessario riscoprire «la resurrezione di Cristo» come «fondamento della domenica» per citare lo stesso autore. Questa frase può sembrare retorica e poco concreta, ma è tutt’altro. Porta in sé alcuni degli aspetti più importanti e vitali della vita cristiana: la celebrazione comunitaria della cena del Signore, l’attenzione verso gli altri e in particolare gli ultimi e i poveri, il riposo e soprattutto la celebrazione di una festa di gioia che è la resurrezione stessa.

Come questo si concretizzi ai giorni d’oggi è una riflessione tutt’altro che banale e come invece sia sempre più necessario da riscoprire la dimensione comunitaria ed ecclesiale del “giorno del Signore” è forse uno degli aspetti che rendono questo saggio molto utile e accessibile anche ai “non addetti ai lavori”. Questo testo risulterebbe di grande utilità anche se letto solo nel suo terzo e ultimo capitolo, ossia quello che riguarda la dimensione attuale, specie per tutti coloro a cui è affidata la guida di una comunità di fedeli, ma non solo. Certo è che è proprio nei primi due capitoli che l’autore centra la sua riflessione e per quanto più complessi, è proprio nei primi secoli che si comprende il senso della celebrazione del giorno del Signore.

Lo stile rimane accessibile e le competenze sia in ambito patristico che biblico di Girolami rendono il testo chiaro e permettono il carattere divulgativo ad un argomento altrimenti estremamente complicato. Riscoprire la domenica è un cammino per tutti i fedeli, perché come scrive lo stesso autore in essa «c’è il principio per ogni rinnovamento personale e sociale […]. Nella domenica c’è il seme di ogni inizio».