«I misteri dei monaci» di Anselmo Lipari, benedettino.

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di Giovanni Pallanti • Il padre benedettino Anselmo Lipari, dell’Abbazia di San Martino delle Scale, a Monreale, ha pubblicato per la casa editrice Piemme, un libro sulla convivialità e la preghiera, «I misteri dei monaci». Un libro apparentemente semplice, che racconta la regola di San Benedetto, l’organizzazione dei monasteri e 52 pensieri per ogni settimana dell’anno solare.

Ogni pensiero di poche righe è un richiamo all’intelligenza, alla razionalità e alla saggezza. Per esempio: la settima settimana finisci la giornata con il cuore pieno; undicesima settimana: hai bisogno di tenerezza; ventiduesima settimana: vivi di Cristo; e così via. Ma quale è il segreto della convivialità in un monastero?

L’archetipo dello stare insieme è nelle preghiere comunitarie che scandiscono il giorno e stare insieme in letizia, a pranzo e a cena. Nel refettorio i monaci hanno, secondo padre Lipari, due problemi fondamentali: ricordarsi della fame nel mondo e delle connessioni che ci sono fra questo problema che riguarda oltre un terzo dell’umanità con i problemi dell’ambiente, le tecnologi agricolo alimentari e i problemi climatici. In pratica, poi, lo stare a tavola insieme comporta una particolare delicatezza comportamentale. Una delle massime dell’ordine benedettino è la calma e la tranquillità con cui vanno consumati i cibi. Un principio basilare è che la digestione comincia con la bocca. Mangiare senza fretta e rilassati aiuta a ben vivere e a digerire senza problemi.

Ovviamente l’ordine benedettino ha una particolarità: ogni Abbazia è autonoma e la confederazione di queste abbazie garantisce le particolari vocazioni di ogni singola comunità. In modo particolare l’ora et labora.

C’è un monastero in Svizzera, per esempio, specializzato nell’allevamento di cavalli; c’è l’Abbazia di Cluny, dove si coltivavano i campi e si allevava il bestiame; c’è l’Abbazia di San Martino delle scale, dove si fabbrica, come avviene in altri monasteri benedettini in Belgio e in Germania, la birra. L’ultimo capitolo di padre Lipari, professore di teologia morale e teologia spirituale presso la facoltà Teologica di Sicilia, è dedicato alla fabbricazione delle due birre che si producono nel suo convento: la Blond Ale e la Hora Benedicta Abbey Ale.

La descrizione che fa padre Lipari di queste birre è degna di un grande sommelier, e viene voglia di assaggiarle quanto prima. Così come quando parla dell’ospitalità: i pellegrini sono gli inviati di Cristo che bussano alle porte dei conventi per trovare calore umano cibo e riposo. Secondo San Benedetto questi pellegrini, conversando con l’abate e con i frati, possono essere, alcune volte, consiglieri per i miglioramenti della vita monastica e compito del padre abate è anche quello di discernere fra quello che suggerisce un pellegrino e quella che è la regola dell’ordine benedettino.

Che in pratica si può sempre migliorare. Questi sono alcuni dei misteri, si fa per dire, che semplicemente salvaguardano la vita di preghiera e di lavoro dei monasteri benedettini.

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Giovanni Pallanti

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