Gesù in Groenlandia

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«che ha istituito in Groenlandia una sede vescovile nel 1993. Dal 1995 al 2020 la diocesi luterana di Groenlandia è stata retta da Sofie Petersen, appartenente all’etnia indigena inuit, seconda donna con incarico episcopale nella Chiesa di Danimarca. Ora la comunità luterana è guidata da un’altra donna, Paneeraq Siegstad Munk» (ibidem).

Grazie ai frati, 300 persone si radunano settimanalmente per l’Eucaristia. Dopo la Messa, condividono tutti insieme caffè, tè e cibi asiatici. Pochi cattolici in Groenlandia sono effettivamente di origine locale (inuit o danesi): la maggioranza viene dall’Asia e soprattutto da Filippine e Vietnam (sono migranti per motivi di lavoro).

Come già accennato, oltre al piccolo gruppo di cattolici di Nuuk, ci sono anche i cattolici di stanza presso la base militare USA. Anche presso di loro si recano i chierici di Nuuk per aiutare i chierici dell’ordinariato militare.

Anche i cattolici che vivono in un’altra parte della Groenlandia lontana da Nuuk e dove ci sono solo mini-agglomerati urbani e piccoli villaggi disseminati lungo i fiordi e nell’entroterra, dove non esistono veri e propri luoghi di culto, hanno l’opportunità di ricevere il conforto dei sacramenti ogni domenica. Infatti, ogni settimana alcuni sacerdoti danesi fanno due ore di volo per raggiungerli e celebrare la Messa nelle loro abitazioni, sul modello delle prime comunità cristiane.

La percentuale di cattolici presenti in Groenlandia è pari a meno dell’un per cento della popolazione. Però è quanto basta perché l’Eucaristia sia presente anche in queste terre innevate e per certi versi poco ospitali.

Speriamo che lo Spirito sospinga lontano dalla Groenlandia venti di guerra e oscuri propositi di possesso.