Papa Francesco: Con dolore penso a Gaza, a tanta crudeltà; ai bambini mitragliati, ai bombardamenti di scuole e ospedali… Quanta crudeltà!
di Carlo Parenti · Occorre ascoltare “la parola” di Francesco all’apertura delle due Porte Sante, nella basilica di San Pietro e nel carcere romano di Rebibbia.
È stato impressionante quanto la voce del Pontefice si sia levata potente, e abbia sovrastato tutte le altre in questi giorni di fine d’anno.
“Le tante desolazioni di questo tempo”, Francesco le ha elencate tutte a Natale: le guerre, le distruzioni, le violenze, le disuguaglianze. Nei giorni di avvento e di Natale Francesco ha parlato molto di Ucraina e Palestina. Mi soffermo sulla Palestina. Osservo che il papa ha ricordato fatti! Si può discutere sulle cause, ma non sulla realtà.
Il 19 novembre ’24 il pontefice aveva posto un interrogativo: “A detta di alcuni esperti, ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio. Bisognerebbe indagare con attenzione per determinare se si inquadra nella definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali”.
Le parole di Francesco su Gaza, però, hanno suscitato una dura reazione di Israele: “crudeltà è quella dei terroristi” (vedi QUI ).
Uno studio pubblicato a luglio su Lancet ha stimato che il numero reale di morti nella Striscia potrebbe essere superiore a 186.000, prendendo in considerazione le morti indirette, ad esempio per fame o mancanza di assistenza sanitaria. Una pulizia etnica. “I rapporti delle Nazioni Unite degli ultimi 18 anni confermano che in nessun altro conflitto era mai stato ucciso un numero così alto di minori”.
Sui bambini palestinesi voglio ricordare che il 96% dei bambini di Gaza crede che morirà presto: è il risultato poco sorprendente di uno studio condotto a giugno ‘24, cioè e purtroppo ormai ben 6 mesi fa, e finanziato dalla charity War Child Alliance. (una sintesi del Rapporto è QUI ). È un quadro straziante della salute mentale dei bambini sotto i bombardamenti e il blocco israeliano. Si stima che almeno il 60 % degli aiuti alla popolazione sia bloccato dagli israeliani.
Su 504 bambini di cui si sono raccolte le testimonianze, il 79% soffre di incubi. E quasi tutti pensano di non vivere a lungo. Helen Pattinson, responsabile della ong in Gran Bretagna, ha detto al quotidiano The Guardian che la guerra ha prodotto anche «distruzioni psicologiche e ferite invisibili» soprattutto nei più piccoli. Molti bambini mostrano sintomi di aggressività, paura, ritiro e grave ansia, insieme a un pervasivo senso di disperazione. Anni di sfollamenti, perdite e bombardamenti incessanti hanno lasciato i bambini psicologicamente segnati e le loro famiglie in circostanze terribili.
Infine, per l’UNICEF a fine anno stiamo assistendo anche alla morte per congelamento di bambini a causa del freddo e della mancanza di un riparo adeguato. Secondo l’ONU, negli ultimi giorni di dicembre almeno 6 tra neonati e infanti sono morti per ipotermia. Queste morti evitabili mettono a nudo le condizioni disperate e in via di peggioramento in cui versano le famiglie e i bambini di Gaza, striscia ridotta ormai a un deserto di macerie, dove si stima che circa 1,6 milioni di persone nomadi tra le bombe non hanno più un tetto.