Un piccolo quadro della Chiesa in Ciad

di Giovanni Campanella · Considerando che il nuovo Arcivescovo di Firenze è stato per undici anni sacerdote “fidei donum” in Ciad e considerando che esattamente da due anni su questa rivista mi occupo di Chiesa nel mondo, quale occasione migliore per fornire un piccolo quadro della Chiesa in Ciad?

La Repubblica del Ciad (جمهورية تشاد in arabo e “République du Tchad” in francese) è uno Stato senza sbocco al mare e situato nell’Africa centro settentrionale. Partendo dal nord in senso orario, confina con Libia, Sudan, Repubblica Centro Africana, Camerun, Nigeria e Niger. Il lago Ciad, da cui prende il nome, è la seconda zona umida più grande dell’Africa. L’estensione dello Stato è pari a 1.284.000 km2 (più di tre volte l’Italia): è il quinto Stato più grande in Africa. Nel 2022, la Banca Mondiale stimava per il Ciad una popolazione di 17,72 milioni di abitanti. Le lingue ufficiali sono il francese e l’arabo, anche se, secondo glottolog.org (vedi), i dialetti e linguaggi locali effettivamente parlati sono più di 140. N’Djaména è la capitale e la città più popolosa.

Alla fine del 2023, la Banca mondiale ha stimato che 5,4 milioni di residenti in Ciad vivono in povertà estrema (con meno di 2 dollari al giorno) (vedi). Con 35,4% persone che vivono sotto tale soglia, il Ciad è tra i paesi più poveri al mondo.

In un rapporto del 2022 del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti riguardo la libertà religiosa nel mondo, si stima che gli abitanti del Ciad siano per il 52,1% musulmani, per il 23,9% cristiani protestanti, per il 20% cristiani cattolici, per il 2,8% senza religione e su percentuali più basse animisti (vedi).

Secondo quanto si legge su Cathopedia:

» (vedi).

In una pagina del sito della Chiesa di Mongo (vedi) si afferma che la Chiesa in Ciad è la più giovane di tutte le chiese dell’Africa. Sebbene la prima grande spinta missionaria sia penetrata nell’estremo sudovest del Paese a partire dal 1929, è nel 1946 che l’evangelizzazione si è sistematicamente diffusa in tutto il territorio. I Cappuccini si concentrarono a Mondou, gli Oblati a Pala e i Gesuiti ad Archambault e Forts Lamy (l’attuale N’Djaména).

In Cathopedia si legge ancora:

L’ultima frontiera della evangelizzazione del Ciad è costituita dal nuovo vicariato apostolico di Mongo, dove negli ultimi anni ha servito anche don Gambelli. In un articolo di pochi mesi fa (settembre 2023) (vedi), si legge che, su 1,7 milioni di persone che vivono in questo vasto territorio desertico, solo 15.000 sono cristiani, meno dell’1% del totale. Tuttavia, monsignor Philippe Abbo Chen ha affermato che è una Chiesa dinamica. Sebbene spesso la convivenza con i musulmani non sia affatto facile, ogni anno si tengono centinaia di battesimi e i membri della Chiesa sono tenuti in grande stima: alcune volte lo stesso monsignor Abbo è chiamato a intervenire per rappacificare fazioni musulmane contrapposte.