«Secretum» . Un libro-intervista al vescovo Sergio Pagano

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di Giovanni Pallanti · Massimo Franco, editorialista politico e vaticanista del “Corriere della Sera”, ha intervistato il Vescovo Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio Apostolico Vaticano. Il libro edito da Solferino è di 445 pagine: “Secretum”, questo è il titolo del volume, che richiama l’antico nome dell’archivio segreto vaticano che Papa Francesco in nome della massima trasparenza ha voluto ribattezzare “Apostolico”. E’ una lettura per palati forti che racconta tutti i documenti possibili dal 1612 ad oggi. L’archivio, infatti, fu fondato da Papa Paolo V in quell’anno. Monsignor Pagano racconta in modo particolare di alcuni passaggi di storia della Chiesa estremamente importanti: soprattutto il comportamento del Papa Pio XII durante la seconda guerra mondiale. Senza nessuna reticenza Monsignor Pagano racconta che il Papa era al corrente delle persecuzioni nazifasciste agli ebrei sin dal 1941 e che si adoperò per aiutare tramite i parroci e i conventi di frati e di monache, quanti più ebrei possibile. il problema vero, dice Monsignor Pagano, è che prima per ragioni di prudenza nei confronti della belva nazista e per salvaguardare ebrei e cattolici da possibili rappresaglie e poi dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, Pio XII non parlò mai contro il nazismo e il fascismo. Questo è il punto: il silenzio di Pio XII che non scomunicò nemmeno dopo la fine della seconda guerra mondiale, l’ideologia nazista, fu un fatto molto grave, soprattutto se si pensa che scomunicò solo il comunismo. Monsignor Pagano lo dice molto chiaramente dimostrando una grande intelligenza e una onestà intellettuale che rende onore alla sua persona e al ruolo di Vescovo della Chiesa Cattolica, Apostolica, romana. “Secretum” va letto per avere una chiara visione di alcuni fatti accaduti, piccoli e grandi: dalla lettera del Conte Giacomo Leopardi al Papa perché gli evitasse di pagare le tasse quando era a Napoli, alla raccolta di fondi del nunzio apostolico negli Usa per organizzare il Conclave del 1922 (Papa Benedetto XV era morto senza lasciare una lira nelle casse vaticane), i documenti riguardanti la scoperta dell’America, il caso Galileo Galilei e le persecuzioni di Napoleone I a Pio VI e Pio VII. Prima ancora racconta della rottura della Chiesa inglese con il Papa Clemente VII per consentire al Re Enrico VIII di potersi risposare, come voleva lui, ripudiando la moglie imparentata con il Re di Spagna. Ma oltre a questi fatti che cito a mo’ di spigolatura per far capire la varietà degli argomenti trattati, un capitolo fondamentale riguarda le spie di Papa Pio X e in modo particolare Monsignor Umberto Benigni. Questo è un capitolo fondamentale di “Secretum” perché racconta la persecuzione dei preti e dei laici accusati di essere “modernisti”, cioè di applicare alla ricerca storica e scientifica, la ricerca teologica. Monsignor Benigni aveva messo in piedi, con Pio X, in Italia e in Europa una rete di spie, in gran parte preti che comunicavano  a Monsignor Benigni tutti i nomi di quelli sospettati di essere vicini alle nuove teorie dei modernisti. Racconta Monsignor Pagano a Massimo Franco che in questo modo furono schiacciate le persone più intelligenti e colte della Chiesa cattolica dei primi anni del Novecento. Un lavoro, quello di Benigni, secondo Monsignor Pagano, crudele e difficilmente compatibile a prima vista, con il profilo intellettuale del Benigni che era considerato un uomo molto colto e di spiccatissime qualità intellettuali. Probabilmente, dice Monsignor Pagano, Monsignor Benigni ebbe una lunga fobia contro quelli che lui credeva fossero i nemici interni della Chiesa, sbaragliando e colpendo gruppi di sacerdoti in gran parte buoni e intelligenti, in complicità con Papa Pio X. Tra questi c’era Anche Angelo Giuseppe Roncalli, il futuro Giovanni XXIII, che fu indagato e poi prosciolto dall’accusa di modernismo. Massimo Franco chiede a Monsignor Pagano quale è il suo stato d’animo stando a continuo contatto con la storia. Monsignor Pagano racconta quello che Monsignor Benigni disse al suo miglior allievo Don Ernesto Buonaiuti (il più perseguitato tra i modernisti, sospeso a divinis e ridotto allo stato laicale). Monsignor Benigni disse a Buonaiuti: “mio buon amico, credete proprio voi che gli uomini siano capaci di qualche cosa di bene nel mondo? La storia è un continuo e disperato conato di vomito e per questa umanità non ci vuol altro che l’inquisizione”. Monsignor Pagano dice a Massimo Franco: “a me non viene conato di vomito studiando la storia, però qualche volta uno stimolo me lo dà”. Anche per questa ragione “Secretum” è un libro da leggere. 

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Giovanni Pallanti

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