Mariamabad

Santuario a Mariamabad, Sheikhupura

In un luogo che non ti aspetteresti, nella parte pakistana del Punjab storico ossia nel cosiddetto “Punjab occidentale”, si trova la “città di Maria”, Mariamabad (nota anche come Maryamabad, in urdu ماریہ آباد), nel distretto di Sheikhupura. Un’altra “città di Maria” più vicina a noi è Mariupol (ultimamente nota per le tristi vicende della guerra russo-ucraina). Ma stupisce che esista una città con tale nome in una regione in cui i cristiani (consideriamo anche che la venerazione per Maria nei protestanti è tiepida) sono una netta minoranza, stretti da una preponderanza di musulmani e sikh.

Va detto che in realtà è un piccolissimo paesino che nel 2019 contava approssimativamente 1.000 abitanti (il doppio del numero di abitanti dell’isola di Stromboli) (cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Mariamabad). Ma l’omonimo santuario nazionale situato al suo interno è visitato tutto l’anno da numerosissimi pellegrini, non solo cattolici ma anche musulmani, induisti e sikh.  La cittadina fu fondata nel marzo 1892 da un gruppo di frati cappuccini provenienti dal Belgio. È a 230 km a sud est rispetto a Islamabad, capitale di tutto il Pakistan. È a 80 km a nord ovest da Lahore, il capoluogo del Punjab pakistano. Fa parte infatti dell’Arcidiocesi di Lahore.

La patrona del santuario è Nostra Signora della Misericordia e la grande festa patronale, che dura complessivamente tre giorni, si svolge intorno all’8 settembre, in occasione della festa della Natività di Maria,  e richiama centinaia di migliaia di pellegrini da tutta la nazione (https://www.fides.org/it/news/74997-ASIA_PAKISTAN_A_Mariamabad_la_Citta_di_Maria_una_nuova_casa_per_la_Vergine).

Proprio il 13 maggio scorso (ricorrenza della prima apparizione della Madonna a Fatima), Sebastian Francis Shaw,

Processione religiosa a Mariamabad

Arcivescovo di Lahore, ha posto la prima pietra per la costruzione di una nuova “grotta mariana” «dove i fedeli potranno recarsi a pregare davanti alla statua mariana, ispirata alla grotta e alla Madonna di Lourdes». Alla posa della prima pietra erano presenti anche esponenti delle autorità civili e il rettore del santuario, padre Tariq George.

«Nella nuova, ampia struttura in costruzione, adeguata al grande flusso di gente, “i pellegrini potranno sostare, pregare, chiedere grazie, e questo aiuterà ad approfondire la fede e la devozione alla Vergine”, ha detto il rettore. “Sarà un faro di ispirazione e speranza per tutti coloro che lo visiteranno, un luogo che sia esteticamente bello e spiritualmente nutriente”» (ibidem).

Conforta che, anche in questi tempi di tensione, la presenza di Maria continui a espandersi nei cuori di abitanti di aree tanto inaspettate. In questa vicenda è lampante il fatto che Maria sia una presenza che rappacifica e unifica addirittura persone di diverse religioni (una presenza che unifica e non separa, come di questi tempi alcuni veggenti vorrebbero far credere).