Se la scuola diventa solo un problema e non un’opportunità.

Personalmente ritengo che, effettivamente, la nostra società sia sempre più ossessionata dalla performance e terrorizzata dal fallimento, ma si tratta di problemi di cui la scuola è il terminale e non la causa che, a mio avviso, è rintracciabile nei modelli che sono predominanti nella nostra cultura. Proporre, come fanno alcuni, una scuola senza voti non è il rimedio al senso di frustrazione che spesso gli studenti sperimentano quando le valutazione didattiche attribuite ricevute non corrispondono alle proprie attese. Si tratterebbe, secondo me, di una scorciatoia, di una strategia per evitare il problema la cui soluzione consiste invece nello stare accanto ad i giovani, aiutandoli a rialzarsi quando cadono.

Il fatto che la scuola ponga delle richieste (sostenere delle verifiche scritte o orali, svolgere dei compiti) contribuisce al processo formativo di ragazzi e ragazze. Infatti uno dei momenti importanti nella crescita di un bambino è quando riconosce che non tutto gli è dovuto, ma che deve adempiere alle richieste che la vita gli presenta e che può dare qualcosa alle persone che lo circondano.