I giovani ed il valore dell’impegno sociale: lo studio del Rapporto Giovani 2023
di Stefano Liccioli · Come delegato per l’arcidiocesi di Firenze dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ricevo sempre il Rapporto Giovani, l’indagine che annualmente l’Istituto Toniolo (l’ente fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore) dedica, attraverso il suo osservatorio, al mondo giovanile. Edito da “Il Mulino” l’edizione 2023 del Rapporto è suddivisa in due parti e costituita da otto contributi.
Ho trovato particolarmente interessante quello redatto da Maura Pozzi, Terri Mannarini ed Elena Marta ed intitolato “Il valore aggiunto delle organizzazioni di economia sociale”. Il saggio intende rispondere ad una domanda che è alla base dell’impegno a favaore degli altri e cioé qual è il valore sociale percepito ed attribuito dai giovani alle azioni messe in atto dalle organizzazioni di economia sociale.
Gli autori riportano il dato rilevato da IPSOS nel gennaio 2023 secondo cui «il 15,6% dei giovani è attualmente impegnato in attività solidaristiche – con una leggera prevalenza dei ragazzi rispetto alle ragazze (16,6% vs 14,5%) – il 37,8% lo è stato in passato, mentre il 46,6% non lo è mai stato. I più ingaggiati sono i giovani tra i 26 ed i 29 anni (19,8%), quelli meno ingaggiati hanno tra i 32 ed i 34 anni (11,9%). […] Le attività sono prevalentemente di natura episodica (60,2%), indipendentemente da genere, età, luogo di residenza e titolo di studio. E’ interessante rilevare che, durante la pandemia, il 15% dei rispondenti si è avvicinato per la prima volta al mondo del volontariato. […] Le motivazioni principali dell’avvicinamento sono state: dare il proprio contributo al paese in un momento difficile, aiutare chi ne aveva bisogno e testimoniare i propri valori».
Non ho elementi per fare un confronto con il passato, per capire se prima l’impegno dei più giovani in attività solidaristiche fosse maggiore. Non ho informazioni a riguardo e devo dire che, se pur interessante, sarebbe una comparazione che lascerebbe il tempo che trova dal momento che è il presente ciò che siamo chiamati a vivere. Ciò che mettono in risalto gli estensori del suddetto studio è che «uno dei fattori che può incentivare la partecipazione giovanile in questo ambito risiede proprio nella capacità delle organizzazioni di economia sociale di rendere visibile e comunicare la dimensione del valore che sottende la loro mission e che si esplica nelle loro attività»
Il volontariato ha dunque delle peculiarità che in linea teorica lo rendono ancora allettante per le nuove generazioni.
Affinché queste potenzialità possano realizzarsi in un rinnovato coinvolgimento dei giovani nelle attività del Terzo settore occorre che gli adulti siano consapevoli che comunque qualcosa nel tempo è cambiato. Guardando agli adolescenti della Generazione Z gli adulti di oggi devono tenere presente che essi sono diversi da quando erano loro adolescenti: vivono in un mondo mutato rispetto al passato (basti pensare al ruolo inedito che hanno ora Internet ed i social network) che ci deve impedire di guardarli in maniera stereotipata.
Come era emerso sempre in uno studio del Toniolo del 2020, in un contesto in rapido mutamento come quello attuale i giovanissimi hanno bisogno di proposte brevi, in sintonia con la curiosità tipica dell’età, che li permettano di provare e di provarsi.
Occorre rifuggire la tentazione di esigere da ragazzi e ragazze una disponibilità misurata sui tempi e le competenze di un adulto. Essi sono unici nella loro diversità dal mondo dei “grandi”, una diversità che deve essere rispettata come tale.
Incentivare la partecipazione dei giovani nelle organizzazioni non significa coinvolgerli a livello “simbolico” o “decorativo”, ma condividere con loro le decisioni operative, scegliere insieme gli obiettivi da raggiungere.
In ultima analisi ritengo che il ricambio generazionale all’interno dell’associazioni di volontariato potrà avvenire soprattutto se gli adulti che vi sono presenti sapranno mettere in atto una cura educativa nei confronti di adolescenti e giovani capace di sintonizzarsi sui loro interessi e sui loro tempi.