Da criticità a «locomotiva trainante» del Cammino sinodale ?
”Sperare insieme” e “Pregare insieme per la pace e la fine delle guerre” sarà naturalmente il filo conduttore anche in terra francese. Cinque sponde, trenta Paesi, un’unica volontà di dare vita a un ideale “villaggio” sensibile alla solidarietà e alla cura del Creato. Ed è a questo villaggio che il Papa farà visita a fine settembre, come già da lui stesso annunciato, quando dal 22 al 23 del mese sarà a Marsiglia dove, dal 17 al 24 si svolgerà “Rencontres Méditerranéennes”, un festival che ha per obiettivo riunire giovani di tutte le confessioni e religioni, assieme a vescovi, associazioni e movimenti dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Per dare continuità al Forum dei Vescovi e dei Sindaci tenutosi negli scorsi anni a Bari e Firenze.
criticità possono ora diventare una “locomotiva trainante” del Cammino sinodale di una Chiesa flessibile ed universale, “con le porte sempre aperte a tutti”. Basta che le loro comunità li mettano alla prova.
Una Chiesa in ascolto, inquieta, “disinstallata”. Che ha appunto il suo vero motore nella speranza, territorio del possibile e della grazia. In definitiva, come scrive il direttore di “Civiltà Cattolica” padre Antonio Spadaro (uno dei più stretti collaboratori di Bergoglio per la Comunicazione) «il motore della speranza è il timore di non ricevere ciò che si attende, dunque il dubbio, l’incertezza, la precarietà inquieta». È la stessa «sana inquietudine» di cui parla spesso Papa Francesco. Perché «se non c’è il senso della vertigine, se non si sperimenta il terremoto, se non c’è il dubbio metodico – non quello scettico –, la percezione della sorpresa scomoda, allora forse non c’è esperienza di Chiesa». Insomma la speranza è l’unica possibilità di ”giovinezza” della Chiesa stessa. Chiamata ad un concreto, spontaneo cambiamento.