Abusi sui minori, un dramma che interpella tutti

Cosa ci rivela questa ricerca ? E’ emerso che nel 2022 il numero di vittime di presunti abusi è risultato pari a 54, trentacinque dei quali minorenni, e ci sono anche due bambini sotto i 4 anni. I presunti autori dell’abuso sono 32,la loro età è compresa tra i 40 e i 60 anni, quasi per la totalità di maschi, chierici per un terzo, religiosi per un altro terzo e laici (37%) con qualifiche di educatore (5 casi), catechista (1 caso), fondatore di associazione ecclesiale, insegnante di religione, seminarista. Per lo più celibi ma anche due sposati. Il primo Report presentato un anno fa, segnalava 89 casi di «presunte vittime» e 68 «presunti autori di reato» in base ai dati segnalati da 30 dei 90 centri di ascolto istituiti nelle diocesi. Nel frattempo i centri di ascolto sono arrivati a 108, alcuni dei quali servono più diocesi (in Basilicata, ad esempio, ce n’è uno per tutta la regione), ma ne restano ancora 46 che non lo hanno ancora fatto per problemi organizzativi o difficoltà a trovare personale competente. Dipende anche dalle dimensioni e dalle risorse delle diocesi. La maggior parte dei centri è stata aperta al Nord (46), seguono il Sud (35) il Centro Italia (27). Il fatto che l’anno scorso ci siano stati 54 casi denunciati non significa che siano stati commessi nel corso del 2022: i casi del passato (56 per cento) prevalgono rispetto agli attuali (44 per cento), anche se al Nord prevalgono gli abusi recenti (55 per cento). Le «presunte» vittime all’epoca dei fatti avevano per lo più tra i 15 e i 18 anni (25 su 54), con una prevalenza di femmine (44) rispetto ai maschi (10).

Come dice il Papa, solo l’ascolto del dolore delle persone che hanno sofferto questi terribili crimini apre alla solidarietà e spinge a fare tutto il possibile perché l’abuso non si ripeta. Proprio l’ascolto è il primo atto di prevenzione. Anche se il problema riguarda tutta la società, le nostre comunità ecclesiali sono chiamate ad impegnarsi con coraggio in un discernimento profondo sulle proprie omissioni e inadempienze. Per essere case accoglienti e sicure, deve rafforzarsi l’impegno di tutti per tutelare i più piccoli e fragili.